lunedì 27 maggio 2019

Musicoterapia al nido

Ho da poco concluso un progetto di musicoterapia nel "Nido 44 gatti" di Fratta Terme di Bertinoro. E' stata un'esperienza breve ma intensa, piena di stimoli per me e (credo e spero!) per i bimbi che hanno partecipato.



Abbiamo esplorato i concetti e i contrasti di
- suono e silenzio 
- forte e piano 
- lento e veloce. 

Abbiamo scoperto:
- il "corpo che suona" 

- "la voce che canta", 

senza mai ambire all'estetica musicale, bensì sempre mirando all'espressività libera da giudizi e condizionamenti, così difficile da vivere oggi anche per i più piccoli.
Anche per questo il progetto non si è concluso con una rappresentazione, per evitare quella fatica dell'esibizione che a quest'età poco importa da un punto di vista pedagogico.
Abbiamo dato spazio ad alcune emozioni primarie, dalla gioia alla paura, alla tristezza, alla rabbia, alla sorpresa. Abbiamo sperimentato nacchere, tamburo, maracas, metallofono, bastone della pioggia...
Preziosa per la buona riuscita del progetto è stata l'autentica collaborazione con Noemi, la titolare, e tutte le educatrici.

Alle famiglie cosa rimane?
- Qualche mia parola di sintesi,
- qualche foto scattata dalle educatrici
- qualche nuovo strumento musicale
...ma spero che, più ancora di tutto questo, restino i sorrisi e i battiti di mani e piedi dei loro bimbi, sorrisi e battiti di un ritmo intimo e naturale, curioso e all'avventura, che porta in sé le emozioni di quest'esperienza breve ma intensa, da ricordare dentro il cuore.

martedì 19 marzo 2019

19 marzo, festa del papà o padre o babbo che dir si voglia.

La radice della parola "padre" viene da "custodire, proteggere, nutrire",
babbo viene da una delle prime forme di lallazione, ba-ba-ba...

A me di mio padre manca proprio questo:
l'essere figlia e l'appoggiarmi a una radice, 
al calore che sapeva emanare, soprattutto con le mani,
quando le mie erano gelide e bonariamente mi prendeva in giro.

E mi manca la voce che aveva quello stesso calore
delle mani, anche se talvolta un po' smorzata.

Sembrano trascorsi secoli da quando hai cambiato terra e cielo,
e il pensiero che mi fa più male è che i miei bimbi non possano avere un nonno.
Li avresti portati con te in bicicletta e a nuotare, avesti loro mostrato la tua parete degli attrezzi, con simpatia avresti guardato i loro disegni e quaderni e commosso li avresti accompagnati lungo i preziosi traguardi dell'infanzia.

Ora io non lo so se ci vedi davvero, mi piacerebbe ma confesso di non esserne così sicura. Però farò del mio meglio per portare lungo la mia vita ciò che mi hai insegnato, per sentirmi ancora un po' figlia e tanto ancorata a quella radice.

dal post pubblicato sulla pagina Facebook "Il cerchio delle mamme"