sabato 30 novembre 2013

Concorsi di bellezza per bambini..."Voglio fare la superstar!" (avete visto il video delle Iene???)

In tanti, come me, avrete visto il video della trasmissione "Le iene" del 20 novembre sulle baby-miss americane, pilotate in ogni modo dalle loro mamme per agguantarsi coppa e, soprattutto, premio in denaro.

Premetto che non ho nulla contro i concorsi, anzi fino a qualche tempo fa ero una di quelle che sognava di andare a "Sanremo" (e forse lo sogna ancora) e anche una di quelle che seguiva "Miss Italia" dall'inizio alla fine: le trasmissioni nazional-popolari non mi dispiacciono affatto, anzi, a mio parere danno uno spaccato della società, per quanto discutibile.

Non mi oppongo a priori nemmeno ai concorsi per bambini ma...intendo solo un certo tipo di concorsi. Mi spiego meglio: probabilmente non mi dispiacerebbe se mio figlio partecipasse allo "Zecchino d'oro", anche se dovrei stare attenta a non instillare in lui il mio desiderio irrealizzato di "fare la cantante".
Trovo che quella dello Zecchino d'oro sia ancora una trasmissione dove i bambini fanno la parte dei bambini senza essere strumentalizzati, per quanto alcuni di loro si atteggino un po' troppo a cantanti, ultimamente.

Trovo già meno "a misura di bambino" i concorsi canori dedicati a chi è più grandicello ("Ti lascio una canzone", "Io canto"...).

Sui concorsi di bellezza che mostra il video delle "Iene", però, c'è ben altro da aggiungere.
Ci sono madri agguerrite che propongono bibite gassate, zucchero a volontà, ore e ore di attesa, alle loro bimbe pesantemente travestite da star e solo apparentemente divertite.
C'è la miseria e l'ignoranza degli adulti che ruba ai bambini l'ingenuità e il gusto sano del divertimento.

C'è una stortura che la società non può fare finta di non vedere.
Come non si può vendere alcolici a chi ha meno di 14 anni
(accadrà davvero così?)
non si dovrebbe nemmeno permettere a bimbi troppo piccoli di partecipare a concorsi di bellezza.

Che cosa viene giudicato bello, poi?
L'atteggiamento sexy di una bimba truccata da donna?

La bellezza è un concetto troppo elevato per essere ridotto a una manciata di frappe.
Diceva Platone: "Il bello è lo splendore del vero".
Sono tutti belli, allora, i bambini...Quando si permette loro di essere bambini, però.

lunedì 21 ottobre 2013

Michelle Hunziker al lavoro a 4 giorni dal parto...

Michelle Hunziker è rientrata al lavoro a soli 4 giorni dal parto:
la notizia è stata ultra-chiacchierata e anch'io mi sono decisa a dire la mia.

Sogno un mondo dove a fare notizia siano leggi che meglio tutelino
- le mamme che non se la sentono di tornare immediatamente al lavoro,
- le mamme che hanno un lavoro ben diverso da quello di Michelle (pur rispettabilissimo!),
- le mamme che non hanno né nonni né tate,
- le mamme che soffrono di depressione post-partum,
- le mamme che non hanno un lavoro o meglio fanno il lavoro delle mamme casalinghe
(lavoro che, nel mio paese dei sogni, andrebbe perfino retribuito
perché contribuisce più di ogni altro alla crescita della società!)

Ha fatto benissimo Michelle Hunziker a rientrare al lavoro,
se era questa la scelta che la faceva stare meglio
e se quell'impegno di un'ora non condizionava negativamente
il delicato avvio dell'allattamento, e se poteva lasciare la sua piccola
in buone mani vivendo già serenamente il distacco...

Io però sogno un mondo dove una mamma non debba mai dimostrare
a nessuno che "è efficiente come un uomo" perché un uomo
i figli non li partorisce ed è giusto che la mamma goda di un congedo,
se sente di averne necessità (anzi, anche il congedo paterno dovrebbe
essere maggiormente valorizzato...E non parlo dei "tre giorni"
che suonano più come una beffa che come una riforma!)

Io, prima della nascita di Giorgio, ho lavorato in azienda fino all'8° mese incluso
e, da casa, ho lavorato diverse ore al pc fino al pomeriggio del parto...
Poi però ho fatto il mio congedo obbligatorio e un po' di congedo facoltativo
e tanta era la gioia e così forte era il senso di privilegio legato alla maternità
che ho fatto di tutto per non sentirmi in colpa e per godermela, questa gioia.

Il rientro al lavoro può essere molto faticoso, dopo la maternità:
è un passaggio naturale, fisiologico, delicato.
Ogni donna ha i suoi tempi e non mi piace
quando i mass-media sottolineano gli esempi estremi.

Per farla breve...Sogno un mondo dove a far notizia
sono le mamme normali, quelle che non devono dimostrare niente a nessuno,
perché già il miracolo della creatura che hanno generato dimostra tutto a tutti.

domenica 1 settembre 2013

Giochi con i pennarelli!

Dopo un po' di latitanza estiva...
Rieccomi, con un post sulla scoperta dei colori.

Non posso fare altrimenti dato che il mio bimbo di 20 mesi ci trascorre buona parte della sua giornata! I pennarelli in particolare gli danno soddisfazione, soprattutto
per il gusto di "stappare" e "ritappare"...Sicuramente quella dei pennarelli
rappresenta una scoperta che, sebbene un po' pericolosa per divani,
muri e arredi vari, dev'essere portata avanti in modo libero e indipendente.

Libero dev'essere il bimbo di colorare con entrambe le mani
perché non c'è una mano più giusta di un'altra,
così come libero dev'essere il bimbo di scarabocchiare
perché non è giusto dare forma prima che il tempo sia maturo...

Il modo di disegnare del nostro piccolo ci dà anche un messaggio sul suo modo di essere:
c'è chi predilige piccoli tratti e su quelli lavora, c'è chi invece predilige grandi linee
che vagano da una parte all'altra del foglio. Il primo caso è sinonimo di un carattere
riflessivo e riservato, il secondo di un carattere estroso e spavaldo (interpretazioni
da prendere con le pinze perché non basta un disegno per conoscere i nostri figli!)

Al di là del libero sfogo dei nostri figli credo possano essere carini da proporre due giochi:

1) IL GIOCO DELLE PARTI DEL CORPO
Disegnate una faccia e, se siete bravi, anche il corpo di un bambino.
Chiedete al bimbo di indicarvi dove sono le varie parti del corpo:
lo farà con grande soddisfazione e, all'inizio,
indicherà quelle stesse parti anche sul proprio corpo.

2) IL GIOCO DEI TAPPI
Di solito il tappo ha lo stesso colore del colore stesso.
Beh, divertitevi a scambiare i tappi e chiedete al vostro bimbo di rimettere in ordine le cose.
Sarà per lui motivo di grande soddisfazione riportare ogni tappo al posto giusto:
questo gioco è l'equivalente (semplificato) delle più famose casette
le cui porte si aprono solo con le chiavi dello stesso colore...

Se avete altri giochi colorati da proporre o qualche commento da fare...
Non esitate a scrivere qui sotto!

Alla prossima!

venerdì 12 luglio 2013

Quando la mamma è ... Reale! Kate e il "royal baby"

Ci casco anch'io...
Parlo dell'imminente "royal baby" e di Kate Middleton che a breve partorirà.

Perché da brava italiana sono un po' esterofila e questa Kate mi fa simpatia, con i suoi abiti "low-cost", la sua faccia da brava ragazza e qualche "scheletro" adolescenziale. E mi piace che, dopo il parto, progetti di starsene un po' con la propria mamma, rompendo con gli schemi monarchici e pensando al proprio delicato periodo del "post-partum".

Maschio o femmina non si sa, o meglio sembra sia trapelato che sia maschio e il nome più probabile è George (come mio figlio, Giorgio). Di sicuro la vita di Kate verrà rivoluzionata, come quella di tutte le altre mamme.

Io le auguro di cambiare tanti pannolini e di alzarsi tante notti per allattare.
Le auguro di non farsi sostituire da nessuna balia nelle attività più faticose.
Le auguro, anche letteralmente, di "sporcarsi le mani" come tutte le mamme del mondo.

La invito a farsi aiutare, se può, perché fa bene a tutte,
anche alle mamme più orgogliose come me.

Ma spero per lei che sia mamma fino in fondo,
che non le vengano alleggeriti né il dolore del parto né la fatica della crescita.

Solo così anche il suo bimbo si sentirà bimbo come tutti gli altri.
Solo se la sua mamma si troverà a parlare con le amiche di quante volte lo ha allattato,
e di quante volte ha fatto la cacca (e di che colore e consistenza!!!), e di quanto è tenero ma birichino.

E papà William potrà anche partire in trasferta per lavoro,
di tanto in tanto, ma spero per loro che sia sempre più papà che principe.

Ogni mamma sa quello che deve fare.
L'importante è non farsi troppo condizionare, specie se la suocera è una carismatica Regina.

domenica 30 giugno 2013

FILASTROCCA MARINA...da canticchiare sotto all'ombrellone!!!


 

Quanta sabbia qui per terra tutta quanta da acciuffare,

ora riempio il mio secchiello e lo vado ad innaffiare:

voglio fare un bel castello alto quasi fino al sole

e una pappa preparare con un pizzico di sale!

Quando poi son tutto sporco e la mamma mia borbotta 
voglio correr fino al mare sulla sabbia che già scotta

tra gli spruzzi saltellare come un pesce bello grosso
e i bacini a babbo e mamma regalare a più non posso!   

 

sabato 22 giugno 2013

E se fa i capricci...??!!

Quando il bimbo fa i capricci...Mette a dura prova la nostra pazienza.
Prima di tutto però dobbiamo davvero capire se sta facendo i capricci
o, se invece, sta cercando di comunicarci bisogni importanti.

Il beneficio del dubbio lo merita anche il bimbo più birichino del pianeta,
anche se è facile per la mamma stanca correre subito a facili conclusioni.

Non è un capriccio se il bimbo scalpita o piange per:
- fame
- sete
- sonno
- paura

Tutte le altre situazioni, invece, possono essere inquadrate come capricci.

E' una semplificazione ma se riusciamo ad escludere che ci sia in ballo
uno dei bisogni più sopra elencati, allora non ci resta che ideare
la strategia migliore per evitare che il capriccio duri più del dovuto!

A mio parere tre sono i segreti fondamentali (anche se a volte non bastano!)

1) E' importantissimo che il nostro "NO" sia chiaro:
se diciamo "NO" con il sorriso o ridendo allora per il bimbo sarà come che diciamo "SI'"

Non dimentichiamo mai che, tra comunicazione verbale e comunicazione non verbale,
ha la meglio sempre la comunicazione non verbale, quindi se a parole neghiamo una cosa
ma con i nostri gesti, la nostra mimica, la nostra voce la permettiamo, stiamo pur certi
che il nostro bimbo interpreterà il nostro input come un "fai pure, in fondo è divertente".

Questo non vuol dire che dobbiamo urlare "no" (anche se a volte non se ne può proprio fare a meno!)
Semplicemente dobbiamo dire "no" con una voce più ferma del solito,
e una faccia coerente con il nostro comando.

2) Spiegare perché non si può fare qualcosa non serve
quasi a nulla, specie se il bimbo è ancora piccolo.

Un bimbo, specie se piccolo, quando è arrabbiato non è interessato alle nostre spiegazioni.
Gli interessa soltanto potere o non poter fare una cosa.
Anzi, se ci mettiamo ad argomentare il nostro rifiuto rischiamo di fare confusione,
e rendere meno chiaro il nostro "no". Finché non è più grandicello, quindi,
limitiamoci a dare comandi semplici, coerenti, ripetitivi.

Con un bimbo piccolo, potremo eventualmente spiegare il perché e per come
quando si è calmato, magari con l'aiuto di un bel librino sulla rabbia.

3) E' importante che tutti i protagonisti del contesto diano indicazioni simili, se non uguali.

E' vero che i nonni, giustamente, concedono qualcosa in più
e che i genitori, giustamente, concedono qualcosa in meno
ma è altrettanto vero che, sulle cose fondamentali, bisogna dare gli stessi comandi.

Accordiamoci quindi con i nonni e con tutte le altre figure
che trascorrono molto tempo con il bimbo
su quelli che sono i divieti fondamentali:
la contraddizione è da evitare il più possibile, per ciò che conta. 

Per il resto, il bimbo imparerà prestissimo che cosa il nonno gli concede e la mamma no,
e questo è soltanto il "gioco delle parti", salutare ed educativo.

Per concludere non è affatto facile, il capriccio è qualcosa che infastidisce
e può far arrabbiare anche la mamma più tranquilla, ciò che conta è cercare
di accompagnare il bimbo nella sua crescita con fermezza,
e sentire che il "no" è tanto educativo quanto il "sì".

Solo così il bimbo saprà affrontare le sconfitte
e le delusioni, in futuro, con una buona corazza personale.

domenica 16 giugno 2013

Com'è possibile dimenticarsi il proprio bimbo al caldo in automobile...???

E' arrivata l'estate: tempo di mare, leggerezza, vanità.

Vorrei anch'io soltanto sorridere e parlare di tintarella
ma i giornali mi parlano di una "tragedia sotto il sole" che ha dell'incredibile.

Perché è incredibile che un buon padre di famiglia possa dimenticarsi
il proprio bimbo in automobile, senza lasciarlo all'asilo.
E ritrovarlo infuocato e senza vita.

E' incredibile ma succede...perché PUO' succedere
e non c'è nemmeno tanto da meravigliarsi.

E' il nostro cervello che può andare in tilt, dicono gli psicologi  come me.
E, aggiungo io, l'amore per i propri figli non evita il peggio.

Quell'uomo ha già la sua colpa, non serve accusarlo di omicidio colposo.

Quel padre, se riuscirà a sopravvivere a quel Dolore,
avrà per tutta la vita addosso quella immensa Colpa e un'incommensurabile Pena.
E quella madre non potrà non incolparlo, anche se si sforzerà di non farlo:
sarà quello il Tribunale più duro che esista al mondo, altro che pena di morte.

Perché? Mi chiedo.

Non vorrei banalizzare ma credo che al di là del cervello che vada in tilt
queste tragedie nascano dal fatto che viviamo troppo freneticamente.
Il cervello scoppia quando lo riempio di troppe informazioni,
troppe scadenze, troppe responsabilità, troppe amarezze,
troppe parole negative, troppi "se" e troppi "ma".

Se imparassimo a vivere più lentamente forse vivremmo ogni fase
della giornata con più consapevolezza, più sapore, più fame di ogni istante.

E poi basterebbe poco, per evitare tragedie come quella del padre di Piacenza.
Basterebbe che all'asilo si telefonasse a chi manca,
basterebbe non limitarsi ad una crocetta sui bimbi assenti,
basterebbe interessarsi agli altri non solo per il registro.

No, questa tragedia non è responsabilità della scuola
ma insegna come basterebbe solo
un po' di altruismo in più per poterla evitare.

E se da casa ci rispondessero che il bimbo ha la febbre avremmo fatto
solamente una telefonata in più, ci saremmo forse disturbati senza necessità.

Ma prima o poi capiterebbe la "telefonata che salva la vita",
e non sarebbe solo lo spot di un'antica e fortunata pubblicità.

sabato 1 giugno 2013

Perché non scrivere una lettera al proprio amore??!!

E' vero, la scrittura è per me una sorta di virus, un po' come la musica,
ma credo davvero che abbia ancora un potere ineguagliabile,
anche e soprattutto all'interno di una storia d'amore,
anche e soprattutto dopo che nasce un bambino,
quando ogni scusa deve essere buona per dedicare
attenzioni non solo al "prepotente" neonato ma anche
a chi con noi, da tanto più tempo, condivide emozioni, fatiche e gioie!

Io mio marito molto spesso lo rimprovero come "una professoressa"
(così mi chiama lui) ma provo a farmi perdonare anche così:

 http://blog.mammenellarete.it/slider/dedicato-a-te-il-mio-amore/


Provateci anche voi...Sortirà un bell'effetto,
soprattutto se di solito non siete avvezzi a questo tipo di cose!
(mio marito ormai non si stupisce più di questo mio lato sdolcinato!!!)

domenica 26 maggio 2013

Tutti i "vero e falso" sull'allattamento!

Per questo post ho scomodato una cara amica mamma, Chiara Rigoni,
che si sta specializzando come "consulente per l'allattamento"...

Ecco quindi tutti i VERO e FALSO sulle affermazioni più ricorrenti in tema di allattamento...

1) NON TUTTE LE MAMME POSSONO ALLATTARE
FALSO!
Tutte le donne producono latte per i propri figli, che sarà sempre adeguato e nutriente  dalla prima poppata fino a tutta la durata dell’allattamento! Si stima che solo il 5% delle donne non possa allattare per problemi in genere legati  a patologie ormonali di cui sono sicuramente a conoscenza già da prima della gravidanza. In questa percentuale sono compresi anche i problemi del neonato, come ad esempio gravi patologie neurologiche. La maggior parte dei problemi legati alla “presunta” o reale scarsa produzione di  latte, sono quindi dovuti ad una CATTIVA GESTIONE delle poppate fin dalla prima ora di vita! Ecco perché è fondamentale cercare un aiuto ed un sostegno competente fin da subito.

2) ALLATTARE FA INGRASSARE/ ALLATTARE FA DIMAGRIRE
 FALSO!
L’aumento del fabbisogno nutrizionale tipico della gravidanza perdura anche in allattamento ma il metabolismo basale e la spesa energetica totale non differiscono tra donne che allattano e donne che non allattano. Le mamme che non allattano solitamente restano in sovrappeso più a lungo dopo il parto. Una madre ben nutrita, durante l’allattamento, ha bisogno di circa 500 Kcal in più rispetto a prima del parto. Se si desidera perdere peso durante l’allattamento, basta togliere 500 Kcal rispetto al proprio fabbisogno e fare un po’ di attività fisica (45 min. di camminata veloce al giorno per 5 giorni a settimana, passeggiando con il bambino, sono perfetti!!). Una perdita di circa 2Kg al mese non pregiudicano la qualità e la quantità del latte prodotto.

3) ALLATTARE FA PERDERE I CAPELLI
FALSO!
Grande mito da sfatare!! Durante la gravidanza, a causa del nuovo assetto ormonale si ha una mancata caduta dei capelli che riprende più abbondante dopo il parto. Ecco perché SEMBRA che cadano più capelli... Che si allatti o no, le cose non cambiano. Cambia solo l’atteggiamento e le “risposte” degli altri che tendono a vedere l’allattamento come qualcosa che debilita il fisico materno. Niente di più sbagliato!! L’allattamento al seno porta solo benefici alla mamma in termini di salute.

4) ALLATTARE ROVINA IL SENO
FALSO!
Allattare non rovina in alcun modo il seno. Tutti i cambiamenti che eventualmente si possono notare sono da attribuire all’effetto degli ormoni della gravidanza e non all’allattamento. Per cui non c’è alcun motivo di pensare che il seno possa essere rovinato dall’allattamento. Si può poi intervenire con esercizi mirati e creme rassodanti  e nel tempo la situazione tende a normalizzarsi.

5) SE SI ALLATTA NON OCCORRE AGGIUNGERE ACQUA
VERO!
Fino a quando non si introdurranno, con lo svezzamento, i cibi solidi e quindi intorno al 6 mese compiuto, non devono essere dati altri liquidi al bambino (acqua,tisane,camomilla,succhi…) .Il latte materno soddisfa tutte le esigenze di fame e sete del bambino! Dare altri liquidi al bambino può far diradare le poppate interferendo con il normale meccanismo di domanda-offerta che sta alla base di ogni buon allattamento. Questo può portare a scarsa produzione di latte e scarso aumento ponderale del neonato.

6) TIRARSI IL LATTE NE FA DIMINUIRE LA PRODUZIONE
FALSO!
Più le mammelle sono stimolate, ben svuotate e più latte viene prodotto. Che sia un buon tiralatte o un bambino che succhia … aumentando la richiesta, aumenta l’offerta! Attenzione però perché il nostro corpo non è una macchina. Per aumentare la produzione di latte, è giusto aumentare la frequenza delle poppate o tirate con il tiralatte ma i risultati li vedrete dopo 3-4 giorni e non subito. Ecco perché è importante non cedere ma proseguire con costanza.

7) PER AVERE PIU' LATTE BISOGNA PRENDERE LE TISANE AL FINOCCHIO



PER CURARE LE RAGADI BISOGNA SOSPENDERE PER UN PO' L'ALLATTAMENTO
FALSO!
Le ragadi sono SEMPRE causate da un ATTACCO ERRATO del bambino al seno. Occorre dunque risolvere subito questo problema. Correggendo l’attacco si ha già un notevole sollievo. Si possono usare poi la lanolina purificata da applicare sui capezzoli dopo ogni poppata e lo stesso latte materno che aiuta la guarigione. Tenere il seno scoperto,all’aria il più possibile. Usare paracapezzoli non è consigliato perché aggiungerebbe altri problemi e confonderebbe un bimbo già in difficoltà! Se il dolore è insopportabile bisogna aiutarsi con antidolorifici ed eventualmente mettendo in pausa il seno per qualche ora o giorno ma a patto che si continui a mantenere il seno svuotato e morbido con un buon tiralatte. Niente di più tremendo che passare dalle ragadi ad una bella mastite!! E poi se il seno è troppo pieno e duro,il bimbo faticherà ancor di più ad attaccarsi correttamente.

9) MEGLIO ALLATTARE POCO MA A LUNGO CHE MOLTO MA BREVEMENTE
 FALSO!
Non ci sono regole!! Ogni coppia mamma bambino trova il suo equilibrio. Ricordare sempre che ogni donna è diversa anche nella capacità di “immagazzinare” latte. Ci sarà quella che deve allattare molto spesso e quella che può far pause più lunghe! E’ la quantità di latte prodotta nelle 24 ore che conta e che deve essere adeguata alle esigenze del proprio cucciolo. Ci sono bambini che preferiscono un solo seno a poppata, altri che in una stessa poppata hanno bisogno di passare dal seno destro a quello sinistro più volte. L’importante è che il bambino cresca bene e sia soddisfatto! Se così non fosse, allora si può intervenire sulla gestione della poppata assicurandosi, ad esempio, che il bambino assuma abbastanza “secondo latte”, quello ricco di grassi che fa “metter su ciccia”. In genere se l’allattamento è VERAMENTE a richiesta e si lascia che sia il bambino a staccarsi da solo quando è sazio, non ci sono problemi!

10) ALLATTARE PROTEGGE DALLE MALATTIE
VERO!
Per il bambino minor rischio di :  asma, allergie, problemi cognitivi, malattie respiratorie acute, tumori infantili, malattie croniche, diabete, malattie cardiovascolari, obesità, infezioni  gastrointestinali, otiti, effetti collaterali da contaminanti ambientali, etc., etc…  
Per la madre minor rischio di : tumore al seno, all’ovaio e all’endometrio, sovrappeso, osteoporosi, artrite reumatoide, stress e ansietà, diabete materno, etc., etc.                         

GRAZIE, Chiara, per il tuo prezioso contributo...
Sarà utilissimo a tante mamme o future mamme!!!

venerdì 17 maggio 2013

L'avventura del parto

Per tutte le donne il parto è, vicino o lontano che sia, un traguardo che pare irraggiungibile.

Perché si pensa di "non essere capaci", "non essere all'altezza", non saper sopportare il dolore, uscirne lacerate in corpo e mente...Insomma se ne ha paura.

Il mio primo parto ha rappresentato un'esperienza dura sì ma eccezionale, un'esperienza che mi ha fatta maturare tanto, più di ogni altra.

Io la mia esperienza l'ho raccontata qui:
http://blog.mammenellarete.it/parto/parto-naturale-la-mia-storia/

E la vostra esperienza come si è rivelata?

domenica 12 maggio 2013

Cara mamma...


Cara mamma,

questa lettera è per te, perché ora che sono mamma non ho paura di dire che ti voglio bene e che non solo oggi ma tutti i giorni della mia vita dovrei festeggiarti.

Festeggiarti perché con papà mi hai messa al mondo: è naturale generare figli ma ci vuole pur sempre una buona dose di coraggio, e occorre non pensare troppo al male che si nasconde dappertutto e che spesso sembra più ingombrante del bene.

Festeggiarti perché anche se tante volte, soprattutto in passato, alle tue parole mi sono ribellata, oggi capisco che è proprio nell’imperfezione di una madre che si cela il suo affetto inesauribile. Io stessa, ogni giorno, con mio figlio commetto tanti errori.

Festeggiarti perché le mie passioni hanno sempre avuto la precedenza sulle tue, e sono quella che sono, così complessa ma densa, anche grazie a te e papà.

Festeggiarti perché capisco quanto è dura pensare all’idea di perdere te, o papà: soprattutto adesso che è arrivato il piccolo Giorgio a colorare le nostre giornate così ingiusto mi parrebbe, un giorno, non poter condividere queste sfumature di gioia con le persone che più amo.

Festeggiarti perché mi dimostri ogni giorno, con papà, come può essere prezioso unirsi in matrimonio, pur nelle diversità, pur nei dolori, pur negli affanni.

Festeggiarti perché, con papà, mi hai dato un fratello, che è stato un fidato compagno di giochi e sarà sempre per me un punto di riferimento lungo le strade della vita.

Festeggiarti perché mi ascolti dando peso alle mie parole e assimilando le mie emozioni come nessun altro, e nei tuoi consigli, che pur non sempre condivido, c’è il sapore della vita vissuta e della cura sincera.

Festeggiarti perché…
L’ho già detto ma lo ripeto: ti voglio bene e, ora che sono mamma, non ho più paura di dirtelo.   

domenica 5 maggio 2013

L'allattamento...che passione!

Ho scelto il termine "passione" non a caso: l'etimologia del termine
ci riporta al greco "pathos": sofferenza, pena, travaglio,
commozione anche non dolorosa...Perché allattare può essere
un'esperienza enormemente gratificante (per molte)
ma anche estremamente faticosa (per alcune).

Penso che non esistano mamme di serie A e mamme di serie B,
tutte le mamme fanno il possibile per i propri cuccioli, in natura.

L'allattamento al seno è meravigliosamente benefico
per il bimbo e per la mamma ma, se non riesce
(per tanti motivi), non deve creare tensione o pregiudizio,
bensì adattamento ad altre possibili strategie o,
magari, a buoni compromessi (un po' di latte artificiale e un po' di latte naturale).

Detto questo, il mio bimbo ha 16 mesi e io ancora lo allatto.
Ho iniziato pensando di non arrivare tanto lontano
ma dopo i primi mesi è diventato tutto così naturale che ancora siamo qua!

Penso che tra poco smetterò ma lo pensavo anche qualche tempo fa
e ancora siamo qua...Quando si allatta al seno non è facile
capire quando smettere, a volte più per la mamma che per il bimbo.

Quando le pappe vengono mangiate con ingordigia
si inizia a pensare che il seno non è più strettamente necessario,
se non forse per qualche anticorpo in più (beh, non è roba da poco!).

Il seno diventa una coccola, un momento di tenerezza,
un'espressione di amoreun nutrimento amoroso...

Nella relazione mamma-figlio serve anche questo ma è importante
non andare oltre il limite, capire quando bisogna "staccarsi" e "staccare",
dare autonomia e fiducia alla propria creatura, creando nuovi momenti
di unione, di feeling, di scambio, anche e soprattutto insieme al babbo.

E' importante anche dare fiducia all'intuito di mamma e figlio,
rispetto a questa scelta: non aiuta il contesto di familiari e amici che,
se nei primi mesi ribadiva con orgoglio l'importanza dell'allattare,
ora dopo l'anno di vita chiede perché si allatti ancora un bimbo così grande!!!

Non sono gli altri a dover decidere quando smettere.

L'allattamento è così naturale fin dall'inizio
da dover rimanere naturale anche nella sua fine.

Che sia allora uno scioglimento lento, graduale,
un po' come il finale sfumato di una canzone, 
che mantiene in sé tutta l'emozione delle note che l'hanno preceduto.

venerdì 26 aprile 2013

Una ninna-nanna multietnica!

Aprile dolce dormire...
Oggi vi racconto la ninna-nanna multietnica che ho inventato per il mio Giorgio...

La ripropongo sia per il pisolino della mattina sia per la nanna del pomeriggio e della notte. La prima parte la canto piano, poi un po' più forte, poi sempre più piano fino a sussurrare...E pare che funzioni! (anche se a volte non basta!)

Eccola qua:
Ninna nanna dai mille colori,
mille colori hanno i bambini,
i bambini di ogni Paese,
ogni Paese uguale e diverso,
perché nel mondo ci sono i neri,
i bianchi e i gialli, i chiari e gli scuri,
perché nel mondo ci sono i colori
un po' nella pelle un po' anche nei cuori,
e ha un colore ogni emozione
e puoi scoprirla se fai attenzione,
se non ti chiudi dentro di te
ma guardi intorno il mondo che c'è...
Perché nel mondo ci sono i colori,
è la ninna-nanna dai mille colori,
dormi tu dormi tra mille colori...



Buona nanna a tutti, grandi e piccini!

sabato 20 aprile 2013

E' tempo di...Giochi all'aria aperta!

Non si è ancora capito se la primavera sia davvero arrivata ma di sicuro non tarderà ad arrivare!
Via libera allora alle uscite fuori porta, o alle semplici passeggiate fuori di casa...

Ecco un po' di idee per i giochi all'aperto, iniziando dai più piccoli.

1) Se ancora il bimbo non cammina e se, quando lo si porta in carrozzina, è sveglio,
è utile raccontargli, durante la passeggiata, tutto quello che vediamo.
Sarà un modo per sentire la reciproca compagnia e per insegnargli tante nuove paroline,
che incamererà nella sua mente per poi pronunciarle magari tanti mesi dopo...
E' importante narrare mantenendo un certo ritmo, non tanto a mo' di cronaca
quanto a mo' di filastrocca, magari facendo qualche buffa rima!
Capiterà che sorrida, ai suoni che più gli piacciono...

Se si sentono rumori particolari (il rombo di un automobile, la risata di un altro bimbo)
è importante sottolinearli: anche il bimbo li avrà sicuramente notati
ma per il momento siamo noi a poter dare voce ai suoi commenti!

2) Se il bimbo già parlotta e cammina, è prezioso giocare al "Dov'è?"
Se sa dire "blu" chiederemo "Dov'è qualcosa di blu?"
e avremo pazienza finchè non ci risponderà, anche solo indicando,
o lo aiuteremo noi stessi nella colorata caccia al tesoro. Se sa riconoscere le macchine,
magari facendo "brum brum", chiederemo "Dov'è la macchina?", e così via.
Anche questo gioco serve a consolidare il linguaggio.
Si può anche giocare a nascondere un gioco, per aiutare
l'acquisizione e lo sviluppo del concetto di "permanenza dell'oggetto",
facendo "cucù" quando il bimbo lo ritrova! (o quando glielo facciamo
trovare noi, se notiamo che la frustrazione sta diventando eccessiva!)

3) Per chi sa già colorare e saltare, un gioco sempreverde e bello è quello della "settimana":
si può fare anche sul cemento, perché non sempre c'è il verde a disposizione.
Si colora coi gessetti un percorso a sette numeri e, a turno,
si salta dentro ai numeri in andata e ritorno: vince chi non inciampa o arriva prima!
Questo gioco serve a sfogare la voglia di movimento e aiuta a ricordare i numeri!

Si può anche giocare usando un sasso, sempre che i bimbi non siano troppo aggressivi!
http://www.pianetabimbi.it/sp/anteprima.php?ID=179&RET=elenco_tempolibero.php&PageID=2

Buon divertimento e...Si accettano proposte per altri giochi!


sabato 6 aprile 2013

La casa ideale...per i propri figli!

Partiamo dal presupposto che avere una casa è già di per sé un grande, grandissimo privilegio.

Detto questo, avere una casa ideale per i propri figli val bene un post in questo blog!

In 15 mesi (l'età del mio bimbo) ho capito che questo è il mio
DECALOGO per la casa "a misura di bimbi"!

1) NIENTE SCALE
è vero, con le scale in casa si fa ginnastica senza palestra ma soprattutto quando il bimbo ancora non cammina le scale richiedono molta fatica e possono essere pericolose se ci si distrae anche solo un attimo...fuori, ci possono anche essere le scale ma è raccomandabile che ci sia anche un ascensore, soprattutto per gli spostamenti con il passeggino!


2) PAVIMENTI A PROVA DI MACCHIA
i pavimenti chiari sono belli e allargano gli spazi ma con un bimbo piccolo in casa
sono di gran lunga preferibili i "pavimenti fantasia", che nascondano la macchia "last minute",
quella che, anche se pulisci ogni giorno, stai sicuro
che arriva quando meno te la aspetti (o quando aspetti gli ospiti!)


3) SCARPIERA ALL'INGRESSO o PAVIMENTI DI LEGNO
se il vostro bimbo gattona e ama mangiare ciò che trova per terra
(quasi tutti i bimbi prima o poi passano da questa simpatica fase!)
allora avere una scarpiera all'ingresso dove riporre le scarpe e mettere le pantofole
oppure avere pavimenti di legno nei quali poter scorrazzare
più "morbidamente" può essere la risposta giusta al momento giusto!

4) CAMERE LONTANE DA BAGNO E CUCINA
gli spazi spesso sono quelli che sono, ma avere la cameretta del bimbo troppo vicina alla cucina
rende difficile cucinare quando il bimbo dorme (e se non lo si fa quando dorme...quando lo si fa?!)
così come avere la cameretta troppo vicina al bagno rende difficile fare la doccia quando dorme...
Anche la lavatrice non dovrebbe essere troppo vicina alla cameretta del bimbo,
così come il pc specie se dotato di stampante...I bimbi hanno fasi del sonno
in cui nemmeno le cannonate li sveglierebbero ma in alcuni momenti
hanno un sonno leggerissimo...Certo è che non è facile avere tutto distante da tutto,
ma sicuramente gli "open space", tanto di moda adesso, rendono troppo
difficile isolare il bimbo dai rumori, specie quando dorme!


5) CASSETTI "DURI" E PORTE NON SCORREVOLI
esistono i fermacassetti ma esistono anche mobili con cassetti "duri"
che non ne hanno bisogno e che il bimbo non riesce ad aprire con tanto di capriola all'indietro!
Le porte scorrevoli, tanto piacevoli alla vista e tanto utili per risparmiare spazio,
sono però semplici da aprire anche per un bimbo piccolo e, se sei fuori dalla stanza,
non permettono di chiudere la porta a chiave per evitare che il bimbo entri dappertutto!!!

6) RISCALDAMENTO...A PAVIMENTO O CON IL RADIATORE?
Qui il discorso si fa complesso: se passate spesso da una casa all'altra
preferite il riscaldamento con radiatore che, appena lo azionate, fa caldo!
(altrimenti, con il riscaldamento a pavimento, l'avvio è a rilento...)
E' piacevole per chi come i bimbi sta molto per terra
avere un pavimento caldo sotto ai piedi ma non ho
ancora capito se questo caldo nel suolo faccia bene o male...

7) FASCIATOIO...OVUNQUE SERVA!
Il fasciatoio non è per forza un mobile accessoriato
o meglio, al di là del mobile con ogni comodità,
può essere utile ritagliare "un angolino fasciatoio"
(anche solo con un piano morbidoso)
ovunque serva (specie se la casa è su due piani)

8) TELEFONI...IN ALTO!
Cito solo i telefoni ma tante cose "elettroniche", al pari dei telefoni,
andrebbero messe "più in alto che si può"...Sia per le radiazioni
sia perché tutto quello che è tecnologico
pare essere estremamente allettante per i bimbi!

9) DOCCIA E VASCA
Può esserci anche solo un bagno ma, se le dimensioni lo permettono, può essere molto utile ritagliare uno spazio sia per la doccia (per i grandi e per il bimbo non appena saprà stare in piedi bene)
sia per la vasca (utilissima perché il bagnetto sia un momento di relax vero e proprio)

10) TANTO AMORE
Nessuna casa è perfetta e più la si abita e più la si ama e odia,
se ne scoprono virtù e difetti...L'importante è che si viva tutto con amore,
senza pretendere di più di quel tanto che già si ha.



sabato 30 marzo 2013

Far festa coi bimbi...senza troppi regali!

Vivere la festa in compagnia dei bambini
è una delle emozioni più grandi che si possano sperimentare...

Forse ogni giorno è un po' una festa, per mamma e papà,
ma quando arrivano Pasqua e Natale attraverso i loro occhi è tutto più magico,
non solo per i genitori, ma anche per tutti i cari del contesto familiare.

Come riuscire però a non farsi troppo "prendere la mano",
come riuscire a vivere la festa senza troppi regali e regalini?!

Non è facile.
Per i bimbi è una tale gioia scartare un pacchetto
che per la mamma e il babbo è una gioia quasi maggiore prepararlo.

Nel pacchetto, però, ci si può mettere di tutto.
Soprattutto quando il bimbo è ancora piccolo.

Se nel pacchetto il bimbo troverà un cucchiaio di legno e una pentolina d'acciaio
può essere che sarà più felice che se avesse trovato un gioco all'ultimo grido!

E se il bimbo è più grande?
Ben venga la lista dei desideri, ma solo uno potrà essere esaudito. 
Ben venga l'uovo di Pasqua, ma che sia uno soltanto, "l'uovo di famiglia",
da aprire proprio in famiglia, tutti insieme, perché tutti insieme lo si è regalato.

Che fine fanno tante uova per un unico bimbo?
Il più delle volte finiscono nei "dolci da riciclo",
altre volte il bimbo se le mangia, ma non ne trae grande beneficio!

Più che l'uovo piace la sorpresa, allora magari inventiamoci un gioco,
prima che arrivi la Pasqua, dicendo che l'uovo arriverà, sarà uno e grande,
ma - nell'attesa - si avrà una piccola sorpresa ogni giorno, se ci si impegnerà per qualcosa.

Al bambino piace di più ricevere qualcosa di conquistato, che qualcosa di scontato.
E le piccole sorprese richiedono creatività da parte di mamma e papà,
mentre le uova al supermercato richiedono soltanto di aprire il portafoglio.

Insomma, un po' di fantasia aiuta sempre, nella vita.
Anche durante le feste. Anche per i bimbi più esigenti.

Perché il regalo sia soprattutto un regalo d'amore.

sabato 23 marzo 2013

Fare la nanna...un'impresa?!

Prima che un bimbo nasca, una delle preoccupazioni più ricorrenti
dei genitori sta in questa semplice domanda: "Farà la nanna?"

A peggiorare le cose il contesto di parenti e amici che non perde occasione
per sottolineare con cinismo "Godetevi adesso il sonno perché poi non si dorme più"
oppure "Mio figlio non ha dormito per 3 anni" o tante altre frasi (anche peggiori di queste!)
che verranno in mente a tutti voi che state leggendo.

Beh, io credo che già in gravidanza sia importantissimo coltivare un "pensiero positivo".

"Volere è potere" non si applica in maniera robotica all'universo bimbi
ma sicuramente cullarsi nelle previsioni più cupe non aiuta a realizzare un clima disteso.

Vediamo come, fin dalla gravidanza, sia possibile costruire
un terreno fertile per il buon sonno del nostro bimbo.

Quattro i punti cardinali:

1) Già in gravidanza è utilissimo creare un "rito della nanna":
se già esiste una sorta di rito della nanna tra marito e moglie,
allora è bene inserire anche il futuro arrivato all'interno di questo rito,
nel modo che più ci piace (e che, una volta deciso, sia sempre uguale):
una canzoncina, un buffetto o una parolina alla pancia...

2) Già in gravidanza è importante mantenere una routine il più possibile rassicurante,
andando a dormire la sera e svegliandosi al mattino più o meno alla stessa ora ogni giorno.
Anche al mattino è bene rivolgere al nostro bimbo un saluto sempre simile,
perché si abitui fin dalla pancia all'alternanza sonno-veglia, "buonanotte-buongiorno".

3) Già in gravidanza è fondamentale non andare a letto subito dopo aver mangiato
ed è importante mangiare cibi facilmente digeribili ed evitare bevande "eccitanti".

4) Già in gravidanza è bene abituare se stessi e il proprio piccolo,  
quando si avvicina la nanna, a luci soffuse, rumori limitati, uno scorrere del tempo più disteso.

Non è facile, la gravidanza è spesso vissuta "di corsa"
un po' come (purtroppo) tutta la nostra vita
ma sono convinta che qualche accortezza prima ci aiuti davvero tanto dopo!

Ben venga qualche sacrificio per mantenere un buon sonno in famiglia!!!




sabato 16 marzo 2013

Un'intervista speciale...La mente che cambia

Ben ritrovati, per parlare di quanto "cambia la mente", in gravidanza, ho la fortuna di poter pubblicare un'intervista speciale ad una cara amica che è ormai prossima al parto...Ivana.

Nelle sue parole, commoventi e uniche, c'è tutto...Non aggiungo altro.

Buona lettura e buoni commenti!

1) Qual è stata l'emozione predominante durante la gravidanza?

Penso che non ce ne sia stata una predominante, perché ogni periodo è stato molto diverso dagli altri. Nel primo trimestre ogni visita era molto angosciante perché avevo sempre paura che qualcosa non andasse bene. Era bello andare dal medico ma allo stesso tempo una fonte grossa di stress.

Nel secondo trimestre ero più rilassata e avevo tanta voglia di conoscere di più su questo essere che avevo dentro di me...maschio o femmina? Si riuscirà a vedere il viso nell'eco? Avrà i capelli? Sarà mora o bionda, occhi chiari o scuri? Le piacerà la musica o si arrabbierà quando c'è tanto rumore? (Di solito si agita quando sente rumori diversi ma ancora non riesco a capire se a lei piace o no). Ho cominciato a conoscere di più i suoi ritmi e so che le piace dormire dalle 22 alle 10 di mattina.

Nell'ultimo trimestre ho cominciato a preoccuparmi delle cose più pratiche come ad esempio organizzare gli spazi a case per le sue cose, comprare il corredino, lavare le cose e adesso ho una voglia immensa di sapere che giorno lei sceglierà per farsi conoscere...Aspetto ansiosa che mi vengano le doglie per partorire presto.

2) Che cosa pensi che sarà più difficile, nel mestiere di mamma?

L'unica cosa che mi viene in mente quando penso al post-partum è che avrò per sempre un essere che dipenderà da me e che non si può tornare indietro mai più in questa scelta.
Spero di essere una mamma tranquilla e avere abbastanza pazienza rispetto a ciò che di solito mi disturba negli altri perché dovrò rispettare lei come una creatura che mi è data in dono da Dio con l'affidamento di custodire e non per diventarne padrona.

3) Che cosa vorrai insegnare di più alla tua bimba, Sofia?

Oltre ai valori della famiglia, amore per il prossimo e verso Dio penso che invece di insegnare dovrò imparare tanto. Credo che i figli abbiano la virtù di farci crescere come persona e se approfittiamo di questa opportunità saremo sicuramente persone migliori.

Grazie di cuore, Ivana...Le tue parole toccano nel profondo.

venerdì 8 marzo 2013

La gravidanza: gioia e...?

Carissime,
rieccomi per il primo post vero e proprio! Parto dalla gravidanza, un periodo speciale
per tutte le mamme, anche se si può essere mamme senza passare attraverso la gravidanza
(ad esempio vivendo una gravidanza ancora più lunga, senza pancia,
come quella dell'attesa di un figlio in adozione).

Quando abbiamo scoperto di essere incinta che cosa abbiamo provato?

Gioia sì, ma anche forse paura, almeno la prima volta,
una paura che sembra di non poter esprimere perché
"è una cosa bella" e non la si può vivere male.

La paura anche banale del corpo che cambia.

Perché la gravidanza è cambiamento del corpo e della mente.

E se è vero, come è vero, che corpo e mente vanno di pari passo,
beh allora è un cambiamento che assomiglia ad una rivoluzione.

Partiamo da qui, allora:
IL CORPO CHE CAMBIA e, la prossima volta, LA MENTE CHE CAMBIA.

IL CORPO CHE CAMBIA
C'è chi non vede l'ora che la pancia si veda,
e c'è chi preferisce che gli si dica "Non sembri incinta!"

C'è chi veste attillato più del solito,
c'è chi veste largo più che mai.

Io personalmente ho vissuto la gravidanza con molto pudore,
non mostrando mai troppo volentieri la mia pancia ad altri
(se non mio marito!) Il rapporto con la pancia era un rapporto intimo,
un rapporto fatto di parole sussurrate e non di grida lanciate in aria.

Anche il mio rapporto con la bilancia non era dei migliori:
non mi piaceva dover monitorare l'aumento del peso
e verificare se stava dentro la parabola standard prevista...
(anche se sono cresciuta poco questo aspetto non mi piaceva affatto!)

Non mi piaceva dover guardare la pancia in termini di chili,
preferivo ascoltarla in termini di suoni, singhiozzi, calci!

E voi, come avete vissuto il cambiamento del vostro corpo?
Aspetto commenti!

domenica 24 febbraio 2013

E' nato "il cerchio delle mamme"!

Buongiorno a tutti,

eccomi qua, sono mamma da 14 mesi e vorrei in questo blog condividere con tutte le altre mamme, e non solo, le mie emozioni, le mie paure, le mie conquiste...


Sono sposata da quasi 3 anni, ma sono moglie un po' tra le nuvole e in cucina sono ancora alle prime armi!


Sono anche psicologa, e questo potrebbe essere un vantaggio o uno svantaggio, nella magica avventura della maternità...Però a volte torna utile!


Infine amo da impazzire la musica, e c'era una volta in cui sognavo di fare la pianista e cantante...!
Ultimamente il mio cucciolo mi permette ben poco di allenarmi, in compenso però mi dà tanta buona ispirazione per il futuro!


Beh, per ora è tutto, solo un primo scambio di battute...
Vi aspetto numerosi!


Un abbraccio,
Maria Luisa